Pagina (85/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E su messer Vieri de' Cerchi e messer Corso Donati, che pur in Dino si vedono aver portato il vanto della giornata, aggiugne altri particolari importanti per il seguito di nostra storia, di che questi due sono, dopo Dante, le persone principali. Era costume di quelle osti, dove il valor personale potea tanto più che non ora, fare ingaggiar la battaglia da alcuni guerrieri, che dicevansi feditori, ed erano scelti da' Capitani d'ogni sesto della Città. Centocinquanta se ne fecero. «Ed essendo messer Vieri de' Cerchi de' Capitani, et malato di sua gamba, non lasciò però che non fosse de' feditori. Et convenendoli eleggere per lo suo sesto, nullo volle di ciò gravare più che volesse di sua volontà; ma elesse sè e 'l figliuolo e' nepoti. La qual cosa li fu messa in grande pregio; et per suo bono esemplo, et per vergogna molti altri nobili cittadini si missono tra' feditori.136» Messer Corso Donati poi, che era allora podestà di Pistojaa avea sotto di sè, oltre i Pistojesi, anche i Lucchesi, ed altri forestieri in riserva, e con «comandamento di star fermo e non fedire, sotto pena della testa». Ma «quando vide cominciala la battaglia, disse, come valente cavaliere: Se noi perdiamo, io voglio morire nella battaglia co' miei cittadini; et se noi vinciamo, chi mi vuole, vegna a noi a Pistoja per la condannazione; et francamente si mosse con sua schiera, et fedìo i nimici per costa, et fu grave cagione della loro rotta.137» Certo, ad ogni buon estimatore parrà qui il fatto di messer Vieri militarmente e civilmente più virtuoso, che non quello di messer Corso.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





Vieri Cerchi Corso Donati Dino Dante Capitani Città Vieri Cerchi Capitani Corso Donati Pistojaa Pistojesi Lucchesi Pistoja Vieri Corso