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      148 Bernardino era figliuolo di Guido da Polenta cittadino principale, signore o tiranno di Ravenna. E figliuola pure a Guido, sorella a Bernardino, era la genlile Francesca, data dodici anni prima in isposa a Giovanni figliuol primogenito di Malatesta da Verrucchio, un potente signor Guelfo, gią vicario di re Carlo a Firenze, e allora podestą di Rimini. Ma Giovanni era di que' giovani pił buoni tra uomini che tra donne; ardito ed attivo in quelle parti, e quelle ambizioni, onde speravasi succedesse alla potenza paterna; ma zoppo, mal concio e mal curante della persona, onde chiamato Giovanni lo zoppo, Gian-Ciotto, e Giovanni lo Sciancato, sembra che mai non piacesse alla fanciulla. A farlo piacere anche meno, s'aggiungeva l'aver esso un fratello, chiamato Paolo, giovane, dice Benvenuto, «bello della persona e pulito, e pił dato all'ozio, che alla fatica; tutto l'opposto, come si vede, del fratello. Presersi quindi d'amore i due cognati, o dopo, o forse anche prima delle nozze; trovandosi narrato dal Boccaccio, essere stato mandato il bel Paolo invece dello sciancato Giovanni a corteggiar Francesca novizza, ed ignara dello scambio fino al mattino dopo le nozze compiute.149 Ad ogni modo, moglie ora da dodici anni, madre gią di un figliuolo perduto, e di una figlia sopravvivente, era Francesca, nel 1289 col marito Gian-Ciotto, e il bel cognato, e lo suocero, da due anni cacciati tutti da Rimini a Pesaro. Ed ivi, aiutata dagli ozi dell'esilio, o incominciava o continuava la dimestichezza de' due cognati, che Boccaccio sembra voler iscusare dall'ultimo fallo.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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