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      Amor mi disse: Questa è Primavera,
      E quella ha nome Amor; si mi somiglia.157
      E di queste due donne, e d'una terza, amata da un altro amico suo, è un altro grazioso Sonetto nelle rime.158 Scusasi Dante poi di personificare l'Amore in tutti questi versi, e conchiude in prosa schietta, quasi prevedesse le sofisticherie. «Grande vergogna sarebbe a colui che rimasse cose sotto veste di figura e di colore retorico, e poi domandato non sapesse dinudare le sue parole da cotal vesta in guisa che avessero verace intendimento: e questo mio primo amico ed io ne sapemo bene di quelli che così rimano stoltamente.159» Confrontisi questo con quel passo già citato del Poema, ove Buonaggiunta confessa d'avere scritto rime senza che Amore gliele dettasse, come a Dante e a' suoi compagni, cioè Guido principalmente chè quanto più si confrontino l'une coll'altre le opere di Dante, tanto più elle serviranno a dimostrare la verità dell'amore di lui, e della narrazione da lui fattane.
      E nota poi, come appunto dopo questa dichiarazione di verità, ei segue a dir del buon nome e della risplendente virtù di sua donna. «Questa gentilissima donna, di cui ragionato è nelle precedenti parole, venne, in tanta grazia delle genti, che quando passava per via, le persone correano per veder lei; onde mirabile letizia me ne giugnea: e quando ella fosse presso ad alcuno, tanta onestà giugnea nel core di quello, che non ardìa di levare gli occhi, nè di rispondere al suo saluto; e di questo, molti siccome esperti mi potrebbero testimoniare a chi nol credesse.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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