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      La vista sua fa ogni cosa umile;
      E non fa sola sè parer piacente,
      Ma ciascuna per lei riceve onore.
      Ed è negli atti suoi tanto gentile,
      Che nessun la si può recare a mente,
      Che non sospiri in dolcezza d'amore.162
      Povero Dante! Era l'ultima espressione della sua letizia, che gli fosse dato compire. Aveane incominciata un'altra, e ne reca nella sua narrazione il principio; poi s'interrompe, e mette sotto immediatamente: «Quomodo sedet sola civitas plena populo! facta est quasi vidua domina gentium. Io era nel proponimento ancora di questa Canzone, e compiuta n'avea questa sovrascritta stanza, quando lo Signore di questa gentilissima, cioè lo Signore della giustizia, chiamò questa nobile a gloriare sotto l'insegna di quella reina benedetta Virgo Maria, lo cui nome fue in grandissima reverenza nelle parole di questa beata Beatrice.163» Barbari, ci si conceda di soggiugnere, barbari coloro, che in questo interrompimento, in questa reminiscenza della Sacra Scrittura, in quel rassegnato ma venuto a stento «Signore della giustizia,» in quella gentile e che non potè essere immaginata rimembranza del nome di Maria stato frequente in bocca alla sua donna, non sanno vedere i segni tutti della verità e della passione. E stretti di cuore e di spirito* coloro, a' cui, nati e vivuti in prosa, par falsità tutto ciò che è detto in poesia, la quale non è pure, se non un altro, forse più vero aspetto delle cose umane; e coloro, i quali misurando ogni altro uomo alla propria misura, non intendono un dolore espresso in modo diverso dal loro.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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