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      E da questo immaginare cominciai ad andar là ov'ella si dimostrava veracemente, cioè nella scuola dei religiosi, e alle disputazioni dei filosofanti: sicchè in piccol tempo, forse di trenta mesi, cominciai tanto a sentire della sua dolcezza, che 'l suo amore cacciava e distruggea ogni altro pensiero.175» Serbò Dante memoria nel Poema dei due filosofi che gli furono così dolci confortatori, nominando Tullio tra la filosofica famiglia degli antichi che riposano all'entrata dell'Inferno,176 e ponendo poi Boezio nel quarto cielo del Paradiso tra i sommi filosofi, con lode speciale di saper disingannar dalle cose mortali:
      Per veder ogni ben dentro vi godeL'anima santa che 'l mondo fallace
      Fa manifesto a chi di lei ben ode;
      Lo corpo ond'ella fu cacciata, giaceGiuso in Cieldauro,177 ed essa da martiro
      E da esilio venne a questa pace.
      Parad. X. 124-129.
      Vedesi da ciò, che gli studii, principalmente quello della filosofia religiosa, furono uno de' conforti di Dante in mezzo alla afflizione ed ai conflitti. Vedremo poi, che volle più tardi persuadere o lasciar credere che fossero stati il solo conforto suo, così togliendo di mezzo la gentildonna consolatrice. Ma, protestando egli anche là di non voler derogare a ciò che narra nel primo suo libro giovanile, noi terremo per certo quanto ivi troviamo, epperciò il suo amor nascente alla gentildonna consolatrice; e diremo, che lo studio della filosofia fu quello che l'aiutò* a vincere a un tempo e il dolore dell'amor perduto, e il pericolo di quello nascente.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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