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      »210 In che anno nascesse, di che età fosse quando Dante s'apparentò con lui, non lo trovo. Ma, poichè ei morì in verde vecchiezza nel 1306, convien dire che ei fosse nel 1293 in matura virilità, e così maggiore di una ventina d'anni, all'incirca, che Dante. Ebbe in moglie, se crediamo a Ferreto Vicentino, una sorella del vicino e poi nemico suo messer Vieri de' Cerchi, la quale ei perdette in Trivigi, sendovi capitano appresso a Gerardo da Camino podestà. Corse voce che morisse ella di veleno ministratogli dal marito; e che, tornato esso in patria, e avendo a cena il cognato e facendo assaggiare il vino dallo scalco, «Non così, – dicesse Vieri, – desti a bere alla sorella mia; e quindi venisser gli odii reciproci.211 Ma essendo ciò taciuto dagli storici fiorentini, e date da essi altre origini a tali odii, forse ha questa a tenersi per una di quelle novelle, onde si spiegano dal volgo o da lungi i fatti politici. Nè so nemmeno se abbia a tenersi per vera quella stretta parentela di messer Corso, così superbo, quasi Barone, con messer Vieri, uomo nuovo e popolano. Ad ogni modo, cognati o no, ed anno prima o poi, esercitarono i due una inimicizia che vedremo sovvertire la patria comune.
      Ed ora, se tengasi a mente come Dante era stato senza dubbio della schiera de' feditori o compagnia di messer Vieri alla battaglia di Campaldino, vedrassi facilmente che in questa inimicizia doveva più o meno esser tratto pur egli. Ma un'altra n'esercitava messer Corso, la quale toccava Dante anche più dappresso, contro al primo amico di lui, il quasi maestro e compagno di lui in poesia, quello a cui pur testè avea dedicato il libretto della Vita Nova, il diletto suo Guido Cavalcanti.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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