Pagina (139/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      »242
     
     
      CAPO DECIMOI BIANCHI E I NERI, IL GIUBILEO, LA TERZA IDEA DEL POEMA. IL PRIORATO.
      (1300).
     
      Nel mezzo del cammin di nostra vitaMi ritrovai per una selva oscura,
      Chè la diritta via era smarrita.
      Ahi quanto a dir qual'era è cosa duraQuella selva selvaggia, ed aspra e forte,
      Chè nel pensier rinnova la paura!
      Tanto è amara, che poco è più morteInf. I.
      A te convien tener altro viaggio
      . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
      Se vuoi campar d'esto loco selvaggio.
      Ivi.
      . . . . . . . . . . . . dopo lunga tenzoneVerranno al sangue, e la parte selvaggia
      Caccerà l'altra con molta offensione.
      Inf. VI.
     
      Il parteggiare che seguì in Firenze, in quasi tutta Toscana, e in alcune città all'intorno, non fu se non un suddividersi della parte guelfa; quel suddividersi che sempre succede di qualunque parte dopo qualche tempo di vittoria e baldanza, in puri e non puri, più e meno esagerati. E come pur succede sovente, i puri o più esagerati ebbero, aiutati da fuori, la vittoria; e i meno puri, tacciati prima di parte contraria, poi condannatine e dispersi, si confusero in breve con questa. Pochi anni durarono siffatti accidenti di parte guelfa; e i nomi di Neri e Bianchi incominciati nel 1300, già dieci anni dopo più non s'udivano, perduti di nuovo in quelli primitivi di Guelfi e Ghibellini. Quindi è che tal episodio avrebbe poco interesso, e sarebbe appena notato nella storia d'Italia o nella fiorentina stessa, se non vi si trovasse impigliato il nostro sommo Autore; tanto che, dopo l'amore di lui, è l'evento più importante di sua vita, e quello a che più sovente allude nel divino Poema.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





Firenze Toscana Neri Bianchi Guelfi Ghibellini Italia Autore Poema