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      246 Detto poi ciò che già riferimmo de' Donati, continua il Villani: «Vicini erano in Firenze et in contado; et per la conversatione della loro invidia con la bizzarra salvatichezza, nacque soperchio sdegno tra loro.»247 E Dino Compagni: «Alcuni di loro comperarono il palagio de' conti Guidi, che era presso alle case de' Pazzi e de' Donati, i quali erano più antichi di sangue, ma non sì ricchi. Onde veggendo i Cerchi salire in altezza, avendo murato e cresciuto il palazzo, e tenendo gran vita, cominciarono avere i Donati grande odio contra loro. Il quale crebbe assai, perchè messere Corso Donati, cavaliere di grande animo, essendogli morta la moglie, ne ritolse un'altra, figliuola di messere Accerito da Gaville, la quale era reda; ma non consentendo i parenti di lei perchè aspettavano quella redità, la madre della fanciulla, vedendolo bellissimo uomo, contro alla volontà degli altri conchiuse il parentado. I Cerchi, parenti di messere Neri da Gaville, cominciarono a sdegnare, e a procurare non avesse la redità; ma pur per forza l'ebbe. Di che si generò molto scandalo e pericolo per la città e per speziali persone.»248
      A ciò era quella inimicizia in sul principio del 1300, quando ad accrescerla venne un'altra non dissimile da Pistoja. Nè paia strana questa importanza delle inimicizie private; le quali dette faide ne' tempi barbari, furono principalissimo motore d'azioni d'allora in poi, e duravano a quelli di che parliamo; tantochè non pur iscusabili ma sacre eran tenute da tutti e da Dante stesso, in ciò solo forse non progredito oltre al secolo suo.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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