Pagina (154/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Una tale della medesima parte gli vedemmo esercitare non un anno addietro. Ora, poi, nel suo priorato, siamo per vederlo tutto guelfo ancora, e d'accordo col Legato, ed imparziale tra le due suddivisioni Bianca e Nera: onde si fa molto probabile, che in occasione di tale ambasceria a Roma egli assistesse al Giubileo, e da quella tornasse appunto quando assunse il priorato.
      Ad ogni modo, certo è da tutte le Memorie, che eletto egli dalle Arti secondo gli Ordini di Giustizia del novantatrè, entrò Priore addì 15 giugno, e vi rimase due mesi, secondo il costume. Furono i cinque colleghi di lui Nolfo di Guido, Neri di messer Jacopo del Giudice, Nello (o Neri) di Arrighetto Doni, Bindo dei Donati Bilenchi, e Ricco Falconetti; il Gonfalonier di Giustizia Faccio da Micciole, e il notaio (cioè segretario) loro ser Aldobrandino Uguiccione da Campi.271 Della qual elezione, dice, poi Dante stesso in una lettera or perduta: «Tutti li mali e tutti gl'inconvenienti miei dalli infausti comizi del mio priorato ebbero cagione e principio. Del quale priorato benchè io per prudenza non fossi degno, niente di meno per fede e per età non ne era indegno; perocchè dieci anni erano già passati dopo la battaglia di Campaldino, ec.»272 Dove è da notare per quel che seguirà, quella confessione dello errore d'imprudenza,* solo riconosciuto da Dante; il quale è tanto più credibile in ciò, quanto più superbo e schietto uomo ei ci si mostra per ogni dove. Ed or veggiamo quali abbiano potuto essere siffatti errori, quali fossero ad ogni modo gli eventi di quel priorato.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





Legato Bianca Nera Roma Giubileo Memorie Arti Ordini Giustizia Priore Nolfo Guido Neri Jacopo Giudice Neri Arrighetto Doni Bindo Donati Bilenchi Ricco Falconetti Gonfalonier Giustizia Faccio Micciole Aldobrandino Uguiccione Campi Dante Campaldino Dante