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      Per la qual cosa, secondo le leggi e i due esempi già dati, furono accusati gli uni e gli altri e condannati dal Comune, della raunata e degli assalti. Dei Donati, la maggior parte per non poter pagare furono messi in prigione. I Cerchi avevan di che, ma non furono lasciati pagare da alcuni di lor parte, che temeano non fosse questa un'arte degli avversarii per consumarli con le paghe di siffatte condanne. Mentre, dunque, erano sostenuti in carcere gli uni e gli altri, avvenne il dì del Berlingaccio, o giovedì di Carnovale, che mangiando i Cerchi coi soprastanti, mangiarono d'un migliaccio di porco avvelenato; di che morirono quattro de' Cerchi, e Pigello Portinari, e Ferrano de' Bronci. Di ciò fu incolpato un soprastante, chiamato Ser Neri Abati, ch'era della parte de' Donati; ma fosse o no, non se ne fece vendetta.281 «Nella città ne fu gran rumore, perchè erano molto amati. Del quale maleficio fu molto incolpato messer Corso. Non si cercò il maleficio, perocchè non si potea provare; ma l'odio pur crebbe di giorno in giorno: per modo che i Cerchi gli cominciarono a lasciare alle raunate della parte» (cioè della parte guelfa), «e accostarsi a' popolani e reggenti; dai quali erano ben veduti, sì perchè erano uomini di buona condizione e umani, e sì perchè erano molto serventi, per modo che da loro aveano quello che voleano, e simile da' Rettori. E molti cittadini tirarono da loro; e fra gli altri, messere Lapo Salterelli e messere Donato Ristori giudici, e altre potenti stiatte.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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