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      Il Compagni non nomina fra questi congiurati di Santa Trinita messer Corso Donati; ma nominandovelo il Villani, lo Stefani e l'Ammirato, che ne riferisce anzi un lungo discorso, dobbiam pur credere che vi fosse. Più strano è trovarvi, quantunque opponente, presente pure lo stesso Dino Compagni, che del resto vedesi sempre più de' Bianchi che de' Neri. Forse era de' Capitani di parte guelfa; e perchè questi in generale tenevansi per favoritori de' Neri, potè essere chiamato per l'ufficio che tenea, ed andarvi egli per moderarli. Ma ei sembra aver vergogna di specificare lo scopo preciso di quel convegno, dicendo solo, che era per cacciare i Cerchi, e che furono assegnate molte false ragioni. Ma aggiugne poi non pochi particolari. «Dopo lunga disputa, messer Buondelmonte, savio e temperato cavaliere, disse: che era gran rischio, e che troppo male advenire ne potea, e che al presente non si sofferisse. E a questo consiglio concorse la maggior parte, perocchè messer Lapo Salterelli avea promesso a Bartolo di messer Iacopo de' Bardi, a cui era data gran fede, le cose si acconcerebbono per buon modo; e senza niente fare si partirono.
      «Ritrovandomi in detto consiglio io Dino Compagni, desideroso d'unità e pace fra' cittadini, avanti si partissono, dissi: Signori, perchè volete voi confondere e disfare una così buona Città? Contro a chi volete pugnare? contro a' vostri fratelli? che vettoria arete? Non altro che pianto. Risposono: che il loro consiglio non era, che per spegnere scandalo e stare in pace.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
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