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      Tra voi è nato alcuno sdegno per gara d'ufici; gli quali come voi sapete, i miei compagni e io con sagramento v'abbiamo promesso d'accomunargli. Questo signore viene, e conviensi onorare. Levate via i vostri sdegni, e fate pace tra voi, acciò che non vi trovi divisi. Levate tutte le offese e ree volontà, state tra voi di qui addietro; siano perdonate e dimesse, per amore e bene della vostra Città; e sopra questo sacrato fonte, onde traeste il santo battesimo, giurate tra voi buona e perfetta pace, acciò che il signore che viene, truovi i cittadini tutti uniti. A queste parole tutti s'accordarono, e così feciono, toccando il libro corporalmente, e giurarono attenere buona pace, e di conservare gli onori e giuridizion della città. E così fatto, ci partimmo di quel luogo.
      «I malvagi cittadini, che di tenerezza mostravano lagrime e baciavano il libro, e mostrarono più acceso animo, furono i principali alla distruzion della Città: de' quali non dirò il nome per honestà, ma non posso tacere il nome del primo che fu cagion di fare seguitare a gli altri; il quale fu il Rosso dello Strozza, furioso nella vista e nell'opere, principio degli altri, il quale poco poi portò il peso del sacramento.
      «Quelli che haveano mal talento, dicevano che la caritatevole pace era trovata per inganno. Ma se nelle parole ebbe alcuna fraude, io non debbo patire le pene, benchè di buona intenzione ingiurioso merito non si debba ricevere. Di quel sacramento molte lacrime ho sparte, pensando quante anime ne sono dannate per la loro malizia.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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