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      I quali scritti, posi sull'altare. E Noffo Guidi parlò, e disse: Io dirò cosa, che tu mi terrai crudel cittadino. E io gli dissi, che tacesse; e pure parlò, e fu di tanta arroganza, che mi domandò, che mi piacesse far la loro parte nell'ufficio, maggiore; che tanto fu a dire, quanto: disfà l'altra parte, e me porre nel luogo di Giuda. E io gli risposi: che innanzi che io facessi tanto tradimento, darei i miei figliuoli a mangiare ai cani; e così da collegio ci partimmo.»303
      Messer Carlo spesso invitava i Priori a mangiare, ed ei non vi volevano andare per sospetto. Pure una volta ei trasse tre de' Priori, fra cui Dino, a parlamentare a Santa Maria Novella fuori della Terra. Dino crede che se fossero andati tutti, li avrebbe uccisi; e dice che quando tornarono, molti cittadini lodavan Iddio, che da morte gli avesse scampati. Poi narra, che a consiglio di un santo uomo, chiamato frate Benedetto, fecero fare al Vescovo una gran processione; di che molti si schernirono dicendo: che era meglio arrotare i ferri. Il Consiglio diè balìa ai Rettori contro chi facesse rissa o tumulto; pene personali s'imposero, e che mettessero il ceppo e la mannaja in piazza per punire i malfattori che contrafacessero. Fu cresciuta balìa al Capitano di guerra; ma i loro messi, famigli e berrovieri, li tradivano; e si trovò, che a venti di questi erano stati promessi fiorini mille dagli avversarii. I Neri dicevano: «Noi habbiamo un signore in casa; il Papa è nostro protettore; gli adversari nostri non sono guerniti nè da guerra nè da pace; danari non hanno; i soldati non sono pagati.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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