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      306» In questa narrazione abbiamo incontrato finalmente il nome di messer Vieri, capo de' Bianchi, ed è la prima e l'ultima volta che trovisi; e trovasi a dire e fare una scempiaggine. Onde scorgesi che buono in campo, come fu a Campaldino, era poi poverissimo capo di parte in città.
      Dino Compagni fu uno de' Priori cacciati in quel giorno; e per ciò è certamente che non gli dà l'animo di narrarne distesamente. Ma alcuni particolari interessanti ci son pure da lui narrati. Mentre entrava messer Corso, egli Dino e gli altri Priori erano trattenuti a palazzo da' baroni di messer Carlo, e da messer Cante da Gubbio ed altri, i quali giuravan loro che il signore si tenea tradito, e che farebbe vendetta a modo loro, e che giurava farebbe impiccar messer Corso. Ma «non giurò messer Carlo il vero; perchè di sua saputa venne.»307 Poi accorsero Lapo Salterelli e lo Schiatta Cancellieri, consigliando si mandassero in custodia a Carlo i più potenti delle due parti; e scrittine i nomi, Schiatta, che era capitano dell'armi, comandò loro d'andare; e andati, messer Carlo rilasciò i Neri, e ritenne presi i Bianchi. «O buono Re Luigi» (esclama qui Dino, invocando la memoria del santo re Ludovico IX), «che tanto temesti Iddio! ove è la fede della real Casa di Francia, caduta per mal consiglio, non temendo vergogna? O malvagi consiglieri, che avete il sangue di così alta corona fatto non soldato ma assassino, imprigionando i cittadini a torto, e mancando della sua fede, e falsando il nome della real Casa di Francia!


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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