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      «Il dì di Pasqua di Natale vegnente, andando messer Nicola de' Cierchi Bianchi al suo podere et mulina con suoi compagni a cavallo, passando per la piazza di Santa Croce, che vi si predicava, Simone di messer Corso Donati, nepote per madre del detto messere Nicola, sanza colpa o cagione non guardandosi dal detto suo nepote, fu atterrato del suo cavallo e morto. Ma, come piacque a Dio, la pena fu apparecchiata alla colpa; chè, fedito il detto Simone da messere Nicola per lo fianco, la notte appresso morì: onde tutto fosse giusto giudicio di Dio. Fu tenuto gran danno del detto Simone, però ch'era il più compiuto e vertudioso donzello di Firenze, et da venire in maggiore stato et pregio, et era tutta la speranza di suo padre messere Corso; il quale di sua tornata et allegra vittoria hebbe in breve tempo doloroso principio di suo futuro abbassamento.»313 D'allora in poi, s'inasprirono più che mai le parti; e benchè non si facesse ancora una cacciata generale de' Bianchi, continuaronsi e accrebbersi le condanne di taglie, e, non pagando, d'esilii a parecchi.
      Poscia, probabilmente al principio del 1302, Carlo andò per poco in Corte a Roma, o per far levar l'interdetto e per prender nuovi concerti su Firenze, o per apparecchiare la vicina impresa di Sicilia. E domandando danari al Papa, questi gli rispose, che «l'avea posto nel fonte dell'oro. Indi a pochi dì, si disse che alcuni di parte a Bianca teneano trattato con messer Piero Ferrante di Linguadocco, barone di messer Carlo, per farlo uccidere.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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