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      Ne' suoi studi fu assiduissimo, quanto a quel tempo che ad essi si disponea; in tanto che niuna novità che s'udisse, da quelli il potea rimuovere. E, secondo che alcuni degni di fede raccontano di questo darsi tutto a cosa che gli piacesse, egli essendo una volta, fra l'altre, in Siena, e avvenutosi per accidente alla stazione di uno speziale, e quivi statogli recato un libretto davanti promessogli, tra' valentuomini molto famoso, nè da lui giammai stato veduto; non avendo per avventura spazio di portarlo in altra parte, sopra la panca, che davanti allo speziale era, si pose col petto; e messosi il libretto davanti, quello cupidissimamente cominciò a leggere. E comechè poco appresso in quella contrada stessa, e dinanzi da lui, per alcuna general festa da' Sanesi cominciatasi, da' gentili giovani si facesse una grande armeggiata, e con quella grandissimi romori da' circostanti (siccome in tali casi con istrumenti vari e con voci applaudenti suol farsi); ed altre cose assai vi avvenissero da dover tirare altrui a vederle, siccome balli di vaghe donne, e giuochi molti di ben disposti e leggiadri giovani; mai non fu alcuno che muovere di quindi il vedesse, nè alcuna volta levare gli occhi dal libro. Anzi, postovisi quasi a ora di nona, prima fu passato vespro, e tutto l'ebbe veduto e quasi sommariamente compreso, ch'egli da esso si levasse; affermando poi ad alcuni che 'l domandarono come s'era potuto tenere da riguardare a così bella festa, come davanti a lui s'era fatta? – sè niente averne sentito.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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