Pagina (227/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      La città di Verona, ove giugneva Dante, era da gran tempo come la capitale del Ghibellinismo in Lombardia. Non ch'ella non si fosse nel secolo precedente congiunta con altre città, traendole anzi seco alla gran lega Lombarda contra Federigo Barbarossa: ma, dopo la pace di Costanza, avendo all'anno 1200 preso per podestà Ezzelino da Romano, II del nome, e soprannomato il Monaco; un guerriero d'antica famiglia tedesca già potente in quelle contrade. e stato uno de' capi della lega, poi perdonato e diventato imperiale; Verona d'allora in poi, salvi i casi delle parti, era sempre rimasta sotto quella famiglia straniera e ghibellina. Questi Da Romano, uomini e donne, furono gente famosa per li loro delitti, ognuno secondo il sesso suo. Famosissima fu una delle figlie di quell'Ezzelino il Monaco, detta Cunizza; maritata prima a Rizzardo da San Bonifazio, poscia amante vissuta con Sordello il famoso Trovatore, poi con Bonio un cavaliere Trivigiano con cui corse ventura in varie parti d'Europa, poi moglie di un conte di Braganza, e finalmente di un terzo marito in Verona, e venuta a finire i suoi dì in Toscana ond'era la madre sua. E così è, che costei già vecchia e forse pentita, potè essere conosciuta da Dante e da Beatrice in puerizia. È congettura molto approvabile dell'Autor del Veltro, e che ci può spiegare come Dante ponesse tal donna al terzo cielo del Paradiso:
      Ed ecco un altro di quegli splendoriVer' me si fece, e il suo voler piacermi
      Significava nel chiarir di fuori.
      Gli occhi di Beatrice ch'eran fermi


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





Verona Dante Ghibellinismo Lombardia Lombarda Federigo Barbarossa Costanza Ezzelino Romano Monaco Verona Da Romano Ezzelino Monaco Cunizza Rizzardo San Bonifazio Sordello Trovatore Bonio Trivigiano Europa Braganza Verona Toscana Dante Beatrice Autor Veltro Dante Paradiso Beatrice