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      ..444 Onde, conciossiachè, com'è detto di sopra, io mi sia a quasi tutti gli Italici rappresentato, perchè fatto mi sotto più vile forse che il vero non vuole, non solamente a quelli alli quali mia fama era già corsa, ma eziandio agli altri, onde le mie cose sanza dubbio meco sono alleviate,* convienmi che con più alto stilo dea nella presente opera un poco di gravezza per la quale paia di maggiore autorità; e questa scusa basti alla fortezza del mio commento.»445 Sono evidenti qui i sentimenti di dolcezza e mansuetudine già espressi nelle lettere scritte a questi tempi.
      Il secondo Trattato commenta la prima Canzone, ed è quello ove Dante adempie il suo disegno di spiegare ed allegorizzare quell'amore ch'egli or rinnega; e già n'è detto abbastanza. Se non che, qui è una professione di fede, dell'immortalità dell'anima, bella per sè quanto ogni altra ch'io conosca fra quelle date da' filosofi; atta poi a mostrare quanto Dante si scostasse da coloro che a suo tempo eran detti Epicurei; e bellissima per l'affetto che glielo ispira, e con che principia e finisce. Si contentino quindi i leggitori, ch'io qui ponga la citazione, quantunque lunga; e perdonino ciò che qui dice Dante dei sogni, Dante che si consolava, e n'avea parlato poco prima, della rivelazione avuta della vita eterna di sua donna. «Ma, perocchè dell'immortalità dell'anima è qui toccato, farò una digressione ragionando di quella; perchè di quella ragionando, sarà bello terminare lo parlare di quella viva Beatrice beata, della quale più parlare in questo libro non intendo.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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