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      I detti e Catalani veggendolo in terra, l'uno di loro li diede d'una lancia nella gola uno colpo mortale, lasciollo per morto; i monaci del detto monistero il ne portarono nella detta badìa di san Salvi: et dissesi che, innanzi che morisse, si rimise nelle mani di loro in luogo di penitenza: et altri dissono che 'l trovarono morto: et l'altra mattina appresso fu seppellito con picciolo honore nella detta badìa, et poca gente vi fu, per tema del Comune. Questo messere Corso fu il più savio, il più valente cavaliere, e il più bello parlatore, et meglio pratico, et di maggiore nominanza di grande ardire et d'imprese, che al suo tempo fosse in Italia. Fu bello della persona et di gratioso aspetto; ma molto fu mondano, et in suo tempo fece fare in Firenze molte commutazioni e scandali per avere stato et signoria: et però abbiamo fatto della sua fine sì lunga mentione, però che fu grande novità alla nostra città, et seguironne molte cose appresso, come per l'intendenti si potrà comprendere; et acciocchè sia esemplo a quelli che hanno a venire.» Il dì 15 settembre del 1308 fu il giorno della sciagurata morte di messer Corso. Della quale, all'incontro, traendo frutto presso i Ghibellini l'amico di lui Uguccione, fu pochi dì appresso fatto podestà d'Arezzo per la ottava volta.494
      Che queste varie e rinnovate speranze fossero quelle che avean tratto Dante in sul finir del 1306 in Lunigiana, non parmi possa dubitarsi. Che pure il trattenessero ivi, o in altre parti all'intorno, duranti questi due anni, è probabile del pari.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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