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      «Colà dove la Magra, maestoso fiume, termina il corso, a destra della sua foce, si prolunga nel mare Monte Caprione, antico retaggio dei vescovi di Luni e dei Malaspina. La punta estrema del Monte Caprione chiamasi del Corvo; qui comincia il golfo di Spezia, un dì porto di Luni, sulla deliziosa ligure spiaggia. Nelle altezze delle quali si corona quel golfo, frequenti appariscono i castelli ove imperavano gli Spinola, i Doria, i Fieschi ed i Malaspina. Intorno al Corvo, il piccolo porto di Lerice, da una parte, fa vaga mostra di sè; dall'altra, ergesi un monticello sulla Magra: su questo, nel 1176, Pipino vescovo di Luni fondò il monistero di Santa Croce del Corvo. Nel principio del secolo XIV i Romitani di santo Agostino l'abitavano, e frate Ilario era il priore. Oggi della chiesa non sopravanza che il coro; i naufraghi vi appendono i voti.499» A questo frate Ilario, amico probabilmente d'Uguccione, venne dunque Dante; e che ne seguisse poi, è narrato in una lettera latina dello stesso Frate ad Uguccione, la quale, volgarizzata; dice così:
      «All'egregio e magnifico uomo, messer Uguccione della Faggiola, tra' grandi italiani molto eminente, Fra Ilario, umile monaco del Corvo alla foce della Magra, salute in Colui che è salute vera di tutti. Siccome il Salvator nostro evangelizza, l'uomo buono produce bontà dal buon tesoro del cuor suo; e in ciò son compresi due insegnamenti, cioè che noi dai fatti esteriori possian conoscere l'interno altrui, e che per le parole nostre noi abbiamo a manifestare altrui il proprio interno.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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