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      Le strettezze dei Ghibellini diventavano grandezza della casa d'Uguccione; in mano a cui, quantunque semplice capitano di ventura, si davan essi per difetto di capi più potenti e più splendidi.653
      E sotto lo schermo dell'amico, potè quindi senza pericolo entrar Dante in Lucca, quantunque da lui ingiuriata nell'Inferno. Certo, non prima; sendo Lucca fin allora rimasta avversaria caldissima de' Bianchi, de' Ghibellini e di Arrigo VII. Ma entratovi così e dimoratovi, trovò Dante costì chi lo fece ricredersi di questo almeno fra i tanti vituperii saettati contra le città italiane. Terminando poco appresso, anzi appunto nel restante di quell'anno 1314, la Cantica del Purgatorio, v'introduceva quel Buonaggiunta da Lucca di cui già parlammo, e facevaselo nominare dall'amico Forese fra parecchi altri:
      Ma come fa chi guarda e poi fa prezzaPiù d'un che d'altro, fe' io a quel da Lucca
      Che più parea di me aver contezza.
      El mormorava; e non so che Gentucca
      Sentiva io là ov'el sentia la piagaDella giustizia che sì gli pilucca.654
      O anima, diss'io, che par sì vagaDi parlar meco, fa sì ch'io t'intenda,
      E te e me col tuo parlare appaga.
      Femmina è nata, e non porta ancor benda,655
      Cominciò ei, che ti farà piacereLa mia città, come ch'uom la riprenda.
      Tu te n'andrai con questo antivedere:
      Se nel mio mormorar prendesti errore,
      Dichiareranti ancor le cose vere.
      Purg. XXIV. 34-48.
      Ma di questa Gentucca, la cagione della gentil disdetta dì Dante, nulla si sa; nulla aggiugnendo i nomi d'Antelminelli Allucinghi ch'ella portò forse, oltre quello così dolcemente cantato.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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