Pagina (401/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma levatisi que' cittadini al timore dello sperimentato tiranno, lo ricacciarono così, che ebbe a tornare a Verona, e fuvvi in breve seguito dal Malaspina. Là pure era Guido di Castello, già ospite di Dante in Reggio, or cacciatone; e con lui Sagacio Muzzio Gazzata, scrittore delle storie di quella città, e narratore delle magnificenze della corte di Verona. Qui era il rifugio apparecchiato a tutti i cacciati Ghibellini; qui pure onorata stanza a' Guelfi cedenti alla potenza di Can Grande o prigioni di lui, fra cui Giacomo di Carrara, Vanni Scornazzano, Albertino Mussato; e qui poi, come alla corte più splendida d'Italia, guerrieri, scrittori, chierici, poeti, artefici, cortigiani e giullari. Narra il Gazzata, partecipe di quelle magnificenze, come avevano tutti questi al palazzo del signore quartieri forniti e distinti, con addobbi ed imprese adattate ad ognuno; trionfi per li guerrieri, i sacri boschi delle muse per li poeti, Mercurio per gli artefici, il Paradiso per li predicatori, la fortuna per gli esuli. A tutti era imbandito; ed erano or gli uni or gli altri invitati al desco del signore; più sovente che gli altri, Guido da Castello detto il Semplice Lombardo, e Dante.690
      Ma questa è, forse, fra le varie fortune di Dante, una di quelle in che è più da compatirgli. Chè ben può ogni infelice, se conscio d'innocenza, e tanto più se di qualche grandezza, aver conforto dall'una e dall'altra nella solitudine; ma è difficile serbarlo nelle compagnie de' potenti e felici, troppo portati a trar merito dalla ventura, e ad incolpar le male riuscite.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





Verona Malaspina Guido Castello Dante Reggio Sagacio Muzzio Gazzata Verona Ghibellini Guelfi Can Grande Giacomo Carrara Vanni Scornazzano Albertino Mussato Italia Gazzata Mercurio Paradiso Guido Castello Semplice Lombardo Dante Dante