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      Ad ogni modo, o poco prima o poco dopo, dovette incominciare il soggiorno di Dante in Ravenna. Del quale parlano sì tutti i biografi,760 ma senza dire quando principiasse. Il Boccaccio sembra porlo subito dopo la morte d'Arrigo VII; ma ella è contraddizione troppo evidente a tutte le altre memorie certe, perchè le possiamo dar fede. Continua poi il Boccaccio, al solito suo, con più parole che fatti: «Era in quel tempo signor di Ravenna, famosissima e antica città di Romagna, un nobile cavaliere il cui nome era Guido Novello da Polenta; il quale ne' liberali studi ammaestrato sommamente i valorosi uomini onorava, e massime quelli che per iscienza gli altri avanzavano. Alle cui orecchie venuto, Dante fuori d'ogni speranza essere in Romagna, avendo egli lungo tempo avanti per fama conosciuto il suo valore, in tanta disperazione si dispose di riceverlo e d'onorarlo; nè aspettò da lui di ciò esser richiesto.» Ma avendolo esso invitato, accettò Dante e andò a Ravenna, «dove onorevolmente dal signor di quella ricevuto, e con piacevoli conforti risuscitata la caduta speranza, copiosamente le cose opportune donandoli, in quella seco per più anni il tenne, anzi sino all'ultimo della vita sua.» – E più giù: «Abitò, adunque, Dante in Ravenna, tolta via ogni speranza del ritornare mai in Firenze (comechè tolto non fosse il disio), più anni sotto la protezione del grazioso signore; e quivi colle dimostrazioni sue fece più scolari in poesia, e massime nella vulgare; la quale, secondo 'l mio giudicio, egli primo non altrimenti tra noi Italici esaltò e recò in pregio, che la sua Omero tra' Greci, e Virgilio tra' Latini.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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