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      Noteremo poi, che ci sarebbe piaciuto trovare una qualche testimonianza del nome di Durante, del quale non fa menzione il Boccaccio. A me non è venuto fatto di trovarne alcuna: per lo che son venuto nel pensiero che Dante fosse veramente l'unico e primitivo suo nome; e per la testimonianza del Boccaccio e del Manetti, e perchè comune era a que' tempi tal nome (Dante da Majano) e perchè Dantes leggesi nella sua condanna, nel suo epitaffio, e in parecchi altri latini documenti. Ma oltre all'argomento etimologico del Boccaccio, altro ve n'è che c'induce a credere esser Dante il primitivo nome. Di fatti, Francesco Bandino, grammatico aretino, nel suo libro Fons mirabilium universi, deriva il nome Dante da dans, theos; or le etimologie non si traggon certamente da' nomi accorciali sì dagl'interi. Aggiungi, che nel Canto XXX del Purgatorio, Beatrice chiama il Poeta a nome, dicendogli:
      Dante, perchè Virgilio se ne vada,
      Non piangere anco, non piangere ancora.
      Chè pianger li convien per altra spada;
      ed il Poeta si scusa dell'essersi nominato ne' versi seguenti;
      Quando mi volsi al suon del nome mio,
      Che di necessità qui si registra.
      Pag. 36. – passò il Garigliano, abbandonato a tradimento dal Conte di Caserta.
      Intendi, che non Carlo d'Angiò, ma il Garigliano fu abbandonato dal conte di Caserta che il difendeva per re Manfredi. Che il conte di Caserta fosse di casa d'Aquino, è ormai chiarito dalla bella dissertazione del nostro cavalier Giuseppe di Cesare, inserita nel Progresso, vol. V, pag.


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Vita di Dante
di Cesare Balbo
pagine 525

   





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