Pagina (4/215)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      V'è una lotta continua fra il cielo e gli interessi della terra: cosí il barometro rattrista, schernisce e allieta volta a volta i visi di questi abitanti. Da un capo all'altro di questa strada, che una volta era il Corso di Saumur, le parole magiche: "Ecco un tempo d'oro!" volan di porta in porta: e gioioso ciascuno risponde al vicino: "Piovon luigi!", ben sapendo che un raggio di sole e un'opportuna piovuta portano la ricchezza. Il sabato, verso mezzogiorno, nella bella stagione, non trovereste da comprare un soldo di merce presso questi bravi industriali. Ciascuno ha la sua vigna, il suo poderetto a orto o frutteto e va a passare due giorni in campagna: e là, perché da calcolatori hanno tutto previsto, la compera, la vendita, il guadagno, i commercianti possono disporre di dieci ore su dodici che trascorrono in allegre partite, in osservazioni piene di commenti e in numerosi spionaggi. Una massaia non può comperare una pernice senza che i vicini non domandino al marito se sia stata cucinata bene. Una giovinetta non s'affaccia alla finestra senza essere vista dai crocchi di disoccupati. Là, dunque, le coscienze sono liberissime e quelle case che sembrano impenetrabili, cosí nere e silenziose, non nascondono invece alcun mistero. La vita si svolge quasi sempre all'aperto: le famiglie si riuniscono davanti alla porta, vi fanno colazione, vi pranzano, vi discutono. Non può passare persona per la strada che non sia osservata e studiata. Del resto, fin da prima, allorché un forestiero arrivava in una città di provincia era beffato di porta in porta, onde tante gioconde storielle, e il soprannome di copieux, abbondanti di burle, dato agli abitanti di Angers che erano i primi in questo motteggiare saporito e non offensivo.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





Corso Saumur Angers