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      - Hanno del buon... buon senso tal... tal... talvolta gl'inglesi. Quindi se... se... se... condo Ben... Ben... Bentham, se gli effetti di mio fratello val... val... val... gono... non valgono... Dico bene, vero? Ciò mi parrebbe chiaro... I creditori sarebbero... No... non sarebbero... Non... non so se ho capito...
      - Vi spiego subito - aggiunse il presidente. - In linea di diritto, quando avrete in mano i titoli di credito rilasciati dalla Ditta Grandet, vostro fratello o i vostri eredi non saranno piú debitori di alcuno; vi persuade?
      - Bene - ripeté il vecchio.
      - Dal lato morale poi, se le cambiali di vostro fratello si negoziano (capite la forza di questa parola?) sulla piazza al tanto per cento di perdita, e un amico vostro, là di passaggio, le riscatta, siccome i creditori non furono costretti in alcun modo a cederle, cosí la successione del signor Grandet si trova lealmente sciolta da qualsiasi impegno.
      - È vero, gli aff... aff... fari son gli affari - soggiunse il bottaio. - Ma tuttavia, ca... ca... capirete che non è mi... mi... mica fa... cile per me che non... non... non ho denaro né... né... tempo, né...
      - Oh, non dovete punto dissestarvi... Vado io a Parigi e mi compenserete le spese di viaggio, una miseria... Vedo i creditori, parlo, tratto, e tutto s'accomoda con qualche piccola aggiunta ai valori della liquidazione... I titoli di credito diventano vostri...
      - Ma ve... dremo... Non posso im... im... impegnarmi, senza... Chi... chi... chi... non può, non può, capite?
      - È giusto.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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