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      - Tutte le cose che mi avete detto mi hanno fatto una testa cosí. È la... la... la prima volta che... che... che son co... costretto a pensare.
      - Già, non siete giureconsulto, voi.
      - Io... io sono un po... po... povero vigna... rolo e m'è nuovo affatto quel che... che... dite; bi... sogna che lo... lo studii.
      - Dunque? - concluse il presidente.
      - Nipote! - saltò su il notaio con breve tono di rimprovero.
      - Cosa, zio? - chiese l'altro.
      - Lascia spiegare al signor Grandet le proprie intenzioni... Si tratta d'un incarico assai grave, e il nostro caro amico ha ben diritto di provvedere opportu... -
      Il colpo di battente che annunziò l'arrivo dei des Grassins, il loro ingresso quasi immediato e i convenevoli d'uso troncarono la frase in bocca a Cruchot, che fu lieto della interruzione, poiché già l'ex-bottaio lo guardava di traverso, lasciando intravvedere una interna tempesta. D'altra parte, al prudente notaio non pareva davvero ottima cosa che un presidente di tribunale si recasse a Parigi a persuadere dei creditori, e tenesse mano a un imbroglio che urtava le leggi della stretta probità; ma sopra tutto, non avendo il vecchio espresso fino allora la menoma voglia di pagare, temeva che suo nipote non finisse con l'andar male in tutta quella faccenda. Profittò quindi del momento in cui entrarono i des Grassins per trarre Bonfons nel vano di una finestra.
      - Ti sei messo abbastanza in mostra, nipote; ma non spinger oltre il sacrificio, e non t'accechi il desiderio di aver la figlia. Diamine! non bisogna lanciarsi come una cornacchia che va a buttar giú delle noci.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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