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      E un caso, fatale per lei, la mise di fronte proprio alle ultime effusioni di sensibilità vera di quell'anima, agli estremi aneliti di quella coscienza.
      Lasciò la lettera, in cui aveva scorto tanta luce d'amore, e rimase lieta a contemplare il cugino addormentato, giurando entro di sé di amarlo sempre; poi prese l'altro foglio e cominciò a leggerlo non per indiscrezione, ma per scoprirvi nuove prove delle doti eccezionali che, simile in ciò a tutte le donne, prestava a colui che ormai prediligeva.
     
      Mio caro Alfonso,
     
      Quando leggerai questa lettera, per me non vi saranno piú amici, ma, se io ho dubitato di tanti che prodigano facilmente la dolce parola, ho avuto invece ferma fiducia nell'amicizia tua; perciò ti incarico di regolare i miei affari, sicuro che procurerai di trarre il miglior vantaggio da quel che possiedo. Ti dico che nulla piú mi rimane e che ho intenzione di partire per le Indie; quindi ho scritto a coloro cui debbo del denaro e ne accludo qui la lista, esatta per quanto la memoria me lo consente. Credo sufficiente a saldare i miei debiti il ricavato della biblioteca, dei mobili, delle carrozze, dei cavalli ecc., e intendo riservarmi i pochi ninnoli di nessun valore che resteranno. Ti manderò una procura in regola per la vendita, e tu mi spedirai le mie armi, serbando per te Briton.
      Nessuno forse pagherebbe il giusto prezzo di quel mirabile animale, e preferisco perciò donartelo come l'anello che un morente lega di solito al suo esecutore testamentario. I signori Farry, Breilman e C. hanno costruito per me una comodissima carrozza da viaggio, ma non l'hanno ancora consegnata, e ti prego di persuaderli a tenersela senza chiedere alcun indennizzo.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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