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      - Splendida figura! ... È forse la dama a cui scriv...
      - No, è mia madre, ed ecco il babbo, cioè i vostri zii. Ora dovrei supplicarvi in ginocchio di custodirmi questo tesoro, e, se mai scomparissi perdendo il vostro... compensatevi con il valore di questi oggetti, e serbate i ritratti. A voi sola io sento di poterli affidare, e voi sola siete degna di averli; ma... poi... distruggeteli per impedire che passino ad altri... Sí, non è vero? -
      Nell'udir queste parole, Eugenia rivolse al cugino il primo sguardo di donna innamorata, sguardo lusinghiero e profondo; egli le baciò la mano commosso.
      - Angelo di purezza! nessun ostacolo fra noi porrà mai il denaro; il sentimento è tutto!
      - Somigliate proprio a vostra madre... Aveva la voce dolce come la vostra?
      - Oh, piú soave, piú soave assai! ...
      - Sí, per voi - mormorò ella abbassando gli occhi. - Ora, Carlo, voglio che vi corichiate; sarete stanco certamente. A domani. -
      Eugenia sciolse a poco a poco la mano da quella del giovane; Carlo la seguí col lume fin presso l'uscio della stanza di lei, e, quando entrambi furono sulla soglia, egli sospirò:
      - Ah! perché son rovinato?
      - Che importa? il babbo è ricco, a quel che credo - ella rispose.
      - Povera fanciulla - soggiunse Carlo con un piede nella stanza e le spalle poggiate allo stipite - se cosí fosse, non avrebbe lasciato morire mio padre, non vi terrebbe in questa nudità e vivrebbe diversamente.
      - Possiede Froidfond.
      - E cosa vale Froidfond?
      - Non saprei... del resto ha anche Noyers.
      - Qualche fattoria d'infimo ordine!


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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