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      - E volgendosi alla sua padroncina: - Madonna santa, signorina, che occhi! non guardate piú a quel modo la gente! -
      La bellezza della giovanetta veniva ora acquistando un carattere diverso, qualche cosa di grave e di fulgido, che i pittori a volte esprimono con l'aureola. Prima della venuta del cugino ella poteva somigliarsi alla Vergine immacolata; dopo la sua partenza si sarebbe detta la Vergine madre, perché aveva concepito l'amore.
      Tornando dalla messa, che per voto si recava ad ascoltare ogni giorno, comprò dal libraio un mappamondo e lo attaccò vicino allo specchio per seguire il giovane lungo la rotta verso le Indie e trovarsi un po', sera e mattina, nel bastimento che lo portava e chiedergli tante cose: "Stai bene? Non soffri? Pensi a me?..." Poi, seduta sotto il noce, sulla vecchia panca di legno rosicchiata dai vermi e coperta di muschi grigiastri, ove di tante inezie avevan parlato e tanti castelli in aria fatti, si lasciava andare con la mente all'avvenire, fissando il breve lembo di cielo chiuso fra le muraglie ed il tetto che copriva la camera di Carlo. Era insomma l'affetto solitario e costante, che s'insinua in ogni pensiero e divien sostanza ed alimento della vita. Quando poi i cosí detti amici del padre venivano a sera per la partita, ella si dimostrava allegra e dissimulava. Nannina cercava d'incoraggiarla e giungeva anche a dire:
      - Se avessi avuto un uomo io... l'avrei seguito all'inferno, l'avrei... Sí... mi sarei ammazzata per lui... Ma... nulla! Morrò senza conoscere cos'è la vita.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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