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      Non ti ho mai udito parlar tanto... e non credo che abbia mangiato del pane molle nel vino. - Poi, dopo un breve silenzio, cedendo alla richiesta della moglie, riprese: - Bene, farò come dite, signora Grandet... In fondo sei una gran buona donna e non vorrei che all'età tua ti cogliesse un malanno, benché in generale i La Bertellière resistano come cemento indurito. Resistono! ... Non è vero, forse? Tuttavia ci hanno lasciato l'eredità... e io li perdono.
      Un colpo di tosse lo interruppe.
      - Siete allegro stamane, signore - osservò seria seria la poverina.
      - Sempre allegro io!
     
      Gaio, gaio, il bottaio!
      Aggiustate le tinozze!
     
      aggiunse entrando nella camera dalla moglie già bell'e vestito. - Sí, corpo di un piccolo buon uomo! fa proprio freddo. Mangeremo bene oggi a colazione. Des Grassins mi ha mandato un pasticcio di fegato grasso con tartufi, e vado subito a ritirarlo nell'ufficio delle diligenze. Vi sarà anche un napoleone doppio per Eugenia... Io non ho piú oro, moglie mia. Avevo ancora qualche vecchia moneta, posso dirlo, a te; ma ho dovuto darla via negli affari. -
      E per celebrare il Capodanno la baciò in fronte.
      - Eugenia - gridò la buona madre - non so su qual fianco abbia dormito tuo padre stanotte, ma certo è buonissimo. Forse ce la caveremo.
      - Cos'ha il padrone? - chiese la domestica quando venne con la legna. - Prima mi ha detto: "Buon giorno e buon anno, bestiona; va ad accendere un po' di fuoco in camera della signora, che ha freddo", poi ha teso la mano e mi ha dato uno scudo di sei franchi, un vero scudo; son rimasta di sasso.


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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