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      - Non sapevo nulla io - rispose volgendosi dall'altra parte per sfuggire gli sguardi accesi del marito - e soffro tanto alle vostre scene, che ho il presentimento di non cavarmela. Mi sembra di non avervi mai dato un dispiacere e potevate usarmi un po' di riguardo... Eugenia vi vuol bene, e, secondo me, è innocente come un bimbo in fasce; non la tormentate. Col freddo intenso di questi giorni chi sa che non ne faccia una malattia!
      - Ho risolto di non vederla piú, e che resti in camera a pane ed acqua finché non m'abbia detto tutto. Che diamine! un capo di famiglia ha pure il diritto di conoscere dove va a finir l'oro di casa sua! Ella possedeva forse le uniche rupie di Francia, delle genovesi, dei ducati d'Olanda...
      - Sentite; è nostra figlia unica, e quand'anche le avesse gettate nel fiume...
      - Nel fiume - urlò l'avaro, - nel fiume! Siete matta, signora Grandet! Quel ch'è stabilito, è stabilito, voi lo sapete, e se la pace vi preme, cercate d'indurre vostra figlia a confessare. Le donne fra loro s'intendono meglio... e poi, in fondo, non la mangerò, qualunque cosa abbia commesso. Ha paura di me? Se anche avesse ricoperto d'oro il cugino da capo a piedi, oramai egli è in mare, e non gli si può certo correr dietro, eh?...
      - Ecco, signore... - cominciò la povera donna; ma la crisi nervosa cui era in preda e l'affetto grande per la figliuola le aguzzarono in modo l'intelligenza da farle scorgere un tremito minaccioso nei lineamenti del marito; continuò senza cambiar voce: - ecco, vi pare che io abbia su lei maggiore influenza di voi?


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Eugenia Grandet
di Onorato di Balzac
pagine 215

   





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