Pagina (10/59)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E, tuttavia, sorgono intoppi anche sovra le strade più lisce. Con la donna dai veli vedovili l'intoppo assumeva una forma, che in ogni altra contingenza sarebbe stata fonte di inesauribili letizie: si manifestava, ovverossia, col piacevole aspetto di uno smodatissimo amore. Baci e moine e parolette tenere piovevano a iosa; e lunghe passeggiate crepuscolari, a braccetto, per i viali deserti, agevolavano quella dolce pioggia. Ma, frattanto, la pedagoga, pur mostrando di aver caro il discepolo come le pupille degli occhi, rifiutava caparbia il primo ammaestramento essenziale.
      - Troppo ti amo, sospirava: e ho paura. Paura che tu mi abbandoni, comprendi? Sei giovane d'anni: e ignori che gli uomini presto si stancano e obliano. Anche tu, al pari degli altri, ti stancheresti. No! Non voglio! Non voglio!
      - E, dunque...?, obiettava Macario.
      - Dunque, concedimi tempo per approfondire sino a qual punto tu mi ami.
      Insopportabile sembrava il ritardo all'impazienza di Macario, vergine e martire. Ma la dabben vedovella era così pronta a consolarlo con i baci e le parolette tenere e le moine! E la bottega appariva così linda e tranquilla con le sue cianfrusaglie allineate in ordine nelle vetrine e con l'attigua stanzetta immersa in soporifica penombra e col faccendiere ventruto.
      Calmo era e ventruto, il faccendiere; eppure, a volte, aveva tòni di voce e gesti, che sarebbero stati consentiti soltanto a un padrone.
      - Come puoi permettergli?..., chiedeva Macario durante le passeggiate crepuscolari.
      - Da tanti anni è in negozio: sin dai tempi del mio consorte, pace all'anima sua!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Il beato Macario
Romanzo mattacchione
di Pierangelo Baratono
pagine 59

   





Macario Macario Macario