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      Un giorno gli chiesero, in presenza di una formosa donna:
      - Se tu hai così salda fiducia nella fermezza dei tuoi propositi, sfideresti le tentazioni?
      - Certo, ribatté Macario. E non solo le sfiderei, ma indurrei, col mio esempio, il tentatore ad arrossire e a pentirsi.
      - Porgi, dunque, esempio, lasciando che questa cortese donna ti baci e, col baciarti, rinneghi il peccato e si converta.
      Come avrebbe potuto, il pio martire, sottrarsi, rifiutando la prova, a un così elementare obbligo degli uomini pii e dei martiri? Permise, dunque, Macario che la donna lo avvolgesse con le bianche morbide braccia e, con labbra di fuoco, gli arroventasse la bocca. Impallidivan le sue guance, e un copioso freddo sudore stillava giù dalla fronte. E, tuttavia, egli avrebbe sostenuto inflessibile il cimento e, forse, indotta una peccatrice a rimettersi sul giusto cammino se la tentazione, complicandosi, non fosse ricorsa alle insidie. Sì, imperterrito avrebbe resistito alle forze avversarie. Ma come vincere una forza che, con mossa fulminea, s'impadronisce dell'altrui punto debole?
      Per fortuna, la Provvidenza, che vigilava sul diletto figlio, fece sì che, nel momento medesimo in cui l'ardito colpo di mano si effettuava, irrompesse entro la stanza Undimilla, vergine cugina.
      - Ringrazio il cielo, esclamò costei, poiché vedo che pietoso indulgi alle femminee implorazioni. Non rifiuterai, dunque, di accogliere Clorinda tua che, oggi, priva d'ogni soccorso e ormai monda d'ogni peccato, è sola e ti invoca.
      - Perché è sola?, domandò Macario.


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Il beato Macario
Romanzo mattacchione
di Pierangelo Baratono
pagine 59

   





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