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      Orsù, dittatori del domani, eleggete costui a vostro dittatore dell'oggi e nominate me segretario e tesoriere della magnanima impresa.
      Un urlo, ancora più tremendo del primo, squarciò l'aria: e mille mani callose s'elevarono ad applaudire e a confermare le nomine.
      Acquetatosi l'uragano, il giovane riprese a dire:
      - Compagni, pronunciai a bella posta la parola tesoriere. Gravi sacrifici pecuniari abbisognano per condurre a termine il nostro progetto. L'oro è il nerbo della guerra; i quattrini sono gli stivali di sette leghe, che soli possono concedervi di superar le distanze. Radunate, dunque, tutti i risparmi che ciascuno di voi ha accumulati in lunghi anni di fatica, e, riflettendo alle immense ricchezze che vi attendono nelle terre designate per la conquista, recatemi le vostre senza detrarne la benchè minima parte.
      Un terzo ruggito e ululato scoppiò fuor dagli ampi toraci. Poi l'assemblea si sbandò per correre alle case ed ai nascondigli, ove da tanto tempo, inerte e inutile, giaceva l'oro delle economie.
      Il nuovo tesoriere comprò un grosso sacco, lo riempì col nerbo della guerra e di nottetempo, senza salutare nessuno, s'avviò verso altri e più alti destini.
     
     
     *

     
      Da ciò s'impara che, a far del bene al prossimo, c'è sempre da guadagnare qualcosa.
     
      STORIA DI UN UOMO, CHEANDÒ IN GIRO PEL MONDO
      PERCHÈ VOLEVA IMPARAREA TREMARE.
     
      Un uomo aveva un ticchio: credeva di esser privo di cuore. Diceva: Io non mi stupisco di niente, non mi commuovo cascasse il mondo, non temo nè Dio nè il diavolo; dunque, non ho cuore.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119

   





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