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      - Perchè non mi sposi?, - gli domandò questa, a un certo momento.
      - Sicuro che ti sposo, e anche subito! - esclamò lui in risposta.
      E volle far seguire alle parole l'azione.
      Ma la sua vaporosa compagna si ritrasse di un balzo.
      - Ho testimonii, - dichiarò: - adesso sei mio marito, secondo la legge inglese.
      L'uomo dal ticchio sentì un gelo al cuore. E si diede a tremare, a tremare come una foglia.
      Credo che la paura non gli sia ancora passata.
     
      LA BELLA E LA BESTIA.
     
      C'era una volta una ragazza sentimentale, ma sentimentale, aiutatemi a dire sentimentale. Sospirava sempre, mangiava poco, discorreva ancor meno e divorava i romanzi con la copertina color di rosa. Siccome era pallida e non poteva salir le scale senza fermarsi ad ogni pianerottolo per ripigliar fiato, fu chiesto il parere autorevole di un grande medico, di quelli che hanno la barba lunga, la pancia rotonda e l'andatura da pachidermi che si siano ben satollati e cerchino un luogo propizio alla digestione. L'illustre scienziato rivolse alla ragazza un certo numero di domande incomprensibili, battè più volte con le dita sovra il dorso denudato e coperto da un fazzoletto, appoggiò gravemente l'orecchio sul fine tessuto protettore, crollò il capo, guardò l'orologio, poi disse:
      - Fa troppo caldo. Bisognerà aspettare l'autunno per godere un poco di fresco.
      Sulla soglia, prima di congedarsi, soggiunse misteriosamente:
      - Potrebb'essere anemia come potrebb'essere qualcos'altro. Provate a mandarla in campagna.
      E partì dopo aver intascato con molta dignità i quattrini della visita.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119