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      Il cuore, il cuore, il cuore soltanto possiede il diritto di annodare e sciogliere simili dolcissimi lacci.
      Un giorno, alla nostra sentimentale capitò di viaggiare, nel medesimo scompartimento, con un banchiere calvo e dottissimo in ogni operazione contabile. Non so che cosa diavolo accadde lì dentro: ma è certo e provato che, il giorno seguente, la donna, mostrando le orecchie e il petto adorni di fulgide gemme, stabiliva la propria dimora in un appartamento, fornito a profusione di arazzi, di mobilio e di lampadine elettriche. Aveva raggiunto il proprio ideale poichè, circonfusa di luce, abitava una regione in cui non è permessa l'entrata ai sindaci e ai sacerdoti.
     
     
     *

     
      Da ciò s'impara che nelle donne il sentimento non costituisce una debolezza, ma una forza.
     
      I VAGABONDI.
     
      Un uomo mal vestito capitò in un albergo di campagna. Era giovane, possedeva qualche soldo e nessun pensiero: perciò, voleva scialarsela senza crucciarsi punto per l'avvenire. Chiese un po' di cena, una bottiglia, ma di quelle che hanno sul vetro due dita di polvere, e un letto dove non si corresse pericolo di danzare il ballo di San Vito.
      - Si figuri!, - rispose l'oste. - C'è fin troppa pulizia in questa casa. E per il vino, stia tranquillo: ne ho, giust'appunto, una qualità che risusciterebbe anche i morti.
      Ma l'aveva già squadrato dal capo alle piante e pesato per quel che valeva.
      - Ora ti concio io, - borbottava scendendo in cantina: - mi pigli un canchero se non ti faccio sputar fuori i pochi quattrini che tieni per le saccocce.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119

   





San Vito