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      - Il tale impiegato ha detto che siamo padroni padronissimi di mettergli la cambiale in protesto. E ci ha invitati a bere affinchè festeggiassimo la cessione del quinto, da lui condotta felicemente a termine in questi giorni a scanso di sequestri sullo stipendio da parte di creditori troppo seccanti.
      - Il tale commerciante s'è ritirato in campagna per godersi il ben meritato riposo: e lascia agio ai curiosi di contemplare la sua bottega chiusa per fallimento.
      - Il tale industriale sta fondando fabbriche di seta sotto il dolce clima cinese. E lasciò scritto che, nella sua patria, gli uomini pieni d'ingegno e d'iniziativa non sono apprezzati a sufficienza.
      In breve volger di tempo, le ricchezze del nostro filantropo sfumarono, la sua banca si chiuse, ma la sua coscienza non si turbò.
      - Vivrò modestamente, - egli disse; - e, per consolarmi, cercherò di meritare la stima altrui.
      Col poco denaro che gli rimaneva, aprì una casa gratuita di cura per malattie costituzionali e cominciò a trascorrere i giorni al capezzale dei ricoverati.
      - Allorchè vedranno - pensava - che si tratta di un'opera buona, le persone generose si sentiran spinte ad aiutarmi e ad amarmi.
      Ben presto ogni giaciglio fu occupato da un ospite. Ma di generosi aiuti, neppure l'ombra. Inoltre i malati, benchè non pagassero nulla, s'affrettavano, come per tacita intesa, ad esalare con l'ultimo rantolo il definitivo respiro: però, in segno dì riconoscenza per le affettuose cure ricevute, abbandonavano volentieri i pochi cenci delle lor vesti in eredità al filantropo, con la clausola che potesse servirsene per qualunque uso, fosse o no personale.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119