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      - Mettete qui uno spillone, un anello e un braccialetto, - spiegò il terzo mariuolo. - Pronuncerò la formula magica: e voi invierete lo spillone alla ragazza. Se l'incanto non giova, inviate l'anello. Ma potete esser certo che, dopo il braccialetto, la ragazza si getterà al vostro collo e vi troverà giovanissimo.
      Il vecchio gemeva e non diceva nè sì nè no.
      Infine, vennero i gioielli, fu pronunciata la formula: e, appena ricevuto lo spillone, la ragazza cedette.
      Il vecchio scoppiava di felicità. Sua sorella, invece, schiattava dall'invidia.
      Un giorno, essa si fece coraggio.
      - Potrei ringiovanire anch'io?, - chiese ai tre mariuoli.
      - Sicuro!, - risposero in coro: - ma è più difficile, perchè siete donna.
      - E ridiventerò bella? E sarò corteggiata?
      - Sicuro!, - risposero in coro: - ma ci vuole l'incantamento della veste, della danza e degli occhi.
      La vecchia tremava per l'emozione.
      - Benedetti da Dio! Che devo fare?, - supplicava.
      - Dovete stendere un lenzuolo per terra, - spiegò il terzo mariuolo, - e metterci sopra tutti i denari e tutte le gioie, che si trovano in casa; poi dovete vestirvi da sposa. E, per il resto, lasciate fare a noi. Ma non dite niente a vostro fratello: se no, addio incantesimo!
      La sera stessa la vecchia chiamò i tre mariuoli in una stanza appartata.
      - Va bene così?, - domandò.
      I tre mariuoli adocchiarono il lenzuolo, su cui era deposto il mucchio delle monete e dei gioielli, e risposero in coro che non poteva andar meglio.
      - Adesso, dovete vestirvi da sposa, - dichiarò il primo mariuolo.


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Commenti al libro delle fate
di Pierangelo Baratono
Fratelli Treves Milano
1920 pagine 119

   





Dio