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      Certo, Griswold pennaiolo questi amici deve essersi affrettato a cercarli. E la sentimentale poetessa deve averli ascoltati con sempre maggior condiscendenza. Tant'è vero che, presto, nascon dissensi fra lei ed Edgar, e la soglia della sua casa comincia ad esser vietata all'inquieto sognatore implorante un poco di pace. La tenera Sarah diventa sempre più crudele. E, con mal celata superbietta, descrive sul taccuino intimo (quale poetessa non ha un intimo taccuino?) le conseguenze della sue crudeltà: "Dopo una notte di delirio frenetico, egli tornò il domani da mia madre in uno stato di forte sovreccitazione e di grandi sofferenze mentali, dichiarando che la sua felicità, in questo mondo e per l'eternità, dipendeva da me... Non avevo mai udito nulla di così terrorizzante: terrorizzante sino a raggiungere il sublime. Egli mi salutava come un angelo inviato per salvarlo dalla perdizione." Passa qualche tempo in un'alternativa continua di rinnovate speranze e di bruschi licenziamenti. Infine, tutte le speranze cadono, improvvisamente. Sarah, tenendo un boccetta d'etere sotto il naso per non svenire come una donnicciola qualunque, ha detto di no, per sempre. Oh, le letterate!
      L'amicizia spirituale di una fanciula, Annie, la dolce sorella Annie, lenisce le pene di Poe e lo aiuta a dimenticare il tempestoso idillio. Ma gli inspira, anche, una presaga poesia: il funereo canto Per Annie.
     
      Grazie al cielo, questa crisiminacciosa è svanita
      e la lenta malattia
      è, per sempre, finitae la febbre, a nome "vita",


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Edgar Poe
di Pierangelo Baratono
Formiggini Editore
1924 pagine 58

   





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