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      Nulla sul suo cammino le aveva detto che esistono al mondo la bontà e la generosità d'animo.
      Molti amanti, che la avevano a volta a volta battuta, venduta e abbandonata, nessun amico vero, ma delle conoscenze fittizie e pronte a perderla e a sfruttarla; tutto, infine, aveva contribuito a fare della signorina Scarpette quel tipo di femmina inconsciamente perversa, impulsiva e sentimentale a scatti, che si estenderebbe a quasi tutte le donne, se poste nelle stesse condizioni di vita di Augusta.
      Non dobbiamo, perciò, meravigliarci della terribile leggerezza di una creatura, per la quale il mondo non poteva raffigurare se non una vasta tela, ove i grossi e pelosi ragni della sensualità e dell'interesse s'impinguavano a spese delle mosche.
      Con tale visione nel cervello come poteva Augusta annettere importanza ai sentimenti fissi e durevoli, se tutto intorno a lei parlava di capriccio e di freddo calcolo e di prostituzione? Giorgio Perroni era giunto troppo tardi; nè, fosse anche stato l'uomo più energico e più affettuoso di questa terra, avrebbe potuto apportare la calma e la fermezza in un cuore già sconvolto e in una mente ottenebrata dalle incessanti sevizie degli uomini.
      Non esiste colpa ove non c'è coscienza di questa. Perciò, Augusta non potrebbe venir condannata da nessuno, poichè nessuno le aveva mai indicato che cos'è virtù e che cosa è vizio.
      Gli uomini più ridicoli sono quelli, che fanno della morale accanto al fuoco e che aprono la bocca a meravigliose sentenze, mentre sentono scorrere benefico pel corpo quel dolce calore, che è frutto del carbone bruciante nel caminetto e dei loro onesti guadagni.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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