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      Tanto assolutismo c'è nei nostri sentimenti, che noi crediamo ben fatto e degno di approvazione tutto ciò, che corrisponde a qualche nostro piano ideale, basato soltanto e semplicemente sul nostro modo personale di sentire.
      E poi, conoscevano i due a quali pericoli si sarebbero esposti? La forza del nemico, terribile tanto più in quanto si esercitava nelle tenebre, era considerevole.
      Lo sapevano le vittime già lasciate sul terreno, lo sapeva De Sorenny, lo sapeva Storno. Ma in questa impresa donchisciottesca la follia di un vecchio si era unita all'inconsideratezza di un poeta a formare una forza d'immaginazione e una volontà fittizia, basata sul capriccio e sulla passione.
      Terminato il pranzo, i due amici rientrarono in casa del sarto.
      Li attendeva la moglie di costui, un magnifico campione dell'idiotismo valdostano. Immagini il lettore una donna grassa, con la pancia voluminosa, le mani tonde e il collo appesantito da una doppia giogaia.
      La testa, poi, gonfia come un palloncino, presentava una superficie quasi liscia, ove soltanto si staccavano sulla monotonia generale due occhietti celesti, mansueti e incoscienti, e una bocca a calice, semiaperta.
      Il Maglino, in due parole, presentò quella creatura al giovanotto sbalordito:
      — Mia moglie! Oh! Potete parlare liberamente innanzi a lei. Tanto, non comprende nulla! È una brava lavoratrice, però, e taglia gli abiti come nessun sarto al mondo.
      Il Perroni era rimasto estatico a contemplare la signora Maglino.
      Si rimise dal suo imbarazzo quando il sarto, fattolo sedere sul divano, gli pose innanzi una bottiglia di vin di Porto.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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