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      — Oh, ti credo. Mi sei troppo vincolata! E poi, ami la tua pelle.
      Si avvicinò alle due donne, le considerò un istante con i suoi occhi biechi e scintillanti, poi disse:
      — Sta bene. Fra una settimana sarò qui di nuovo. Vedremo come ti disimpegnerai della tua promessa.
      Buttò via il sigaro con un gesto stizzoso, poi uscì, sbatacchiando la porta.
      Le due creature, rimaste sole, si strinsero l'una contro l'altra, piangendo.
     
      III
     
      Festa a palazzo
     
      Grande festa, quella sera, nel magnifico palazzo del banchiere Lima. La signora Lima, vestita con sfarzo plateale, si sbracciava in larghi saluti, mostrando sul volto rubicondo la soddisfazione della dama patronessa. Bisogna osservare che nella borghesia ricca di Genova predomina un elemento popolano, che del popolo ha conservato i vizii e dimenticate le virtù. Sono lavoratori infaticabili, giunti alla potenza a forza di energia e di risparmio, i quali conservano ancora nel corpo tozzo, nelle maniere grossolane e nelle mani indurite i segni del loro passato. Come in una tromba aspirante essi hanno trascinato dietro la loro fortuna la famiglia, comprese le mogli, oneste ex-bisagnine, buone diavolaccie in fondo, malgrado la prosopopea apparente e la smania di lusso.
      Quella sera, nei saloni del banchiere Lima, posti in via Balbi, predominava l'elemento sopra descritto. Qua e là, qualche figura elegante e corretta faceva risaltare maggiormente il cattivo gusto generale.
      Le donne, sfaccettanti da ogni lato fasci di luce per gli innumerevoli solitarii che le adornavano volgarmente, presentavano tutte il tipo chiassoso, petulante e robusto della massaia spostata.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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