Pagina (228/280)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Tutti silenziosi e melensi, come fossero a un funerale. Giovanotti che, con le prostitute, si cacciavano nei più luridi discorsi, schiamazzando e sbrancicandole con le mani nodose, e che, nei salotti, perdevano ogni audacia, sia per stoltezza che per paura di commettere qualche grave volgarità e di lasciarsi sfuggire di bocca qualche parolaccia usuale.
      Anche fra costoro c'erano le eccezioni. Così il contino Perla, un piccoletto, magro, dal viso scaltro e dai modi gentili; così Elo Spiritelli, un alto e magro che si diceva avesse una amante bellissima, che lo manteneva nel lusso come un bimbo viziato. Però, queste eccezioni erano pericolose, poichè, in genere, sotto la maschera di correttezza ed eleganza, portavano una grande avidità di sfruttare l'ambiente e di trar profitto della propria distinzione, succhiando qua e là il sangue metallico di quegli omaccioni d'affari.
      Il genovese ricco, per quanto diffidente, è come il contadino e si lascia facilmente ingannare da un cumulo di buone apparenze. Perciò, pullulano in Genova gli scrocconi, quasi tutti muniti di un titolo nobiliare più o meno autentico e di una faccia tosta a prova di bomba. Essi sanno il loro potere e corrono di salotto in salotto a prodigare le loro grazie e le loro stoccate.
      L'enorme animazione, che regnava nella sala del banchiere Lima, era dovuta a una circostanza speciale, e cioè alla presenza di un bizzarro personaggio, il quale passava di gruppo in gruppo lanciando i suoi frizzi, che venivano costantemente accolti da una franca risata.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





Perla Elo Spiritelli Genova Lima