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      Per la prima volta in vita sua Anna vedeva nitida la sua strada. Prima d'allora mille idee, mille progetti avevan turbinato per la sua mente. Si era profondamente modificata a contatto con Bisca e col Cerruti. Ma il cambiamento non aveva apportata la pace; tutt'altro. L'indecisione, causata non da mancanza di energia ma da sovrabbondanza di idee, avrebbe potuto guastarle tutta la vita. Ma, ora, dinanzi a quelle poche linee, scritte da un moribondo, essa si sentiva sicura di sč.
      Sarebbe andata davvero a interrogare il cuore del popolo e ne avrebbe saputo trarre un'inesauribile fonte di forza e di risolutezza. Un avvenire forse eroico la attendeva. Non che l'ambizione entrasse a influenzarla; ma quella grande potenza di pensiero voleva uno sfogo ed era pronta a cercarlo nelle imprese pių arrischiate e pių nobili.
      Il domani, Anna si tolse da quella casa. Prima di partire essa aveva detto a Bisca:
      — Bisca, fanciulla cara, al primo segno di pericolo avvertimi per mezzo di Rosa, che vuol bene ad entrambe.
      Poi, si era allontanata, volgendo uno sguardo di sfida al Cerruti, che, rigido e impassibile, aveva presenziato a quel distacco. Soltanto un lieve sorriso gli atteggiava le labbra a una espressione di scherno.
     
      IX
     
      Il cuore del popolo
     
      Eccoci al punto pių interessante della nostra opera di osservatori. Il meraviglioso movimento operaio, che in pochi anni riuscė ad ottenere una delle pių riuscite organizzazioni d'Italia, non poteva, nč doveva sfuggire al quadro, che, bene o male, anzi piuttosto male che bene, ci siamo proposti di fare della vita genovese.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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