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      Il suo viso magro ed espressivo fu visto, da allora, in ogni comizio, la sua parola calda, un po' sentimentale ma per questo appunto tanto pił persuasiva, venne udita con entusiasmo da quel popolo, compenetrato e superbo della propria missione.
      Essa, conobbe quegli uomini rudi, che possedevano il cuore degli operai, conobbe il Viotti, robusto di spalle e infaticabile col suo viso largo e sbarbato, che lo facea somigliare a un antico medaglione romano; conobbe il Resina, un vero operaio, questi, basso di statura, con gli occhi vivi e penetranti, ricco di risorse e di intelligenza; conobbe lo Scarta, altro operaio, possente nella muscolatura e nella voce, il Baggi, magro e nervoso, pieno di scatti e anche di difetti, compensati largamente da una fede ingenua e salda e da un entusiasmo di sentimentale.
      Tutti quegli esseri si agitavano, correvano da un punto all'altro della Liguria, senza stancarsi, pronti al sacrificio e vedendo i loro sforzi coronati quasi sempre dal successo.
      Anna Vincigli era stata presa, anch'essa, dalla febbre del trionfo. La sua anima assetata di bene aspirava quel movimento continuo, se ne compiaceva come di una cosa sua e cercava di parteciparvi colla sua energia. Un giorno, Anna seppe che esisteva, in quella meravigliosa macchina proletaria, qualche ruota stridente e che qualche solitario, pur unito agli altri nella fede, innalzava la sua voce a predicare un sistema diverso di lotta.
      Essa comprese subito che il dissidio riguardava essenzialmente il campo d'azione politico.


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Genova misteriosa
Scene di costumi locali
di Pierangelo Baratono
pagine 280

   





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