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      .. salame!
      Purtroppo, anche in quel mestiere c'erano i guai. Ma via, si poteva tirare avanti, tanto più che il nostro Ciccillo aveva già confidenza coi piedi, come poeta. E poi, c'era un altro guadagno: mentre lustrava, poteva esibire un'altra merce, le sue poesie.
      - Quanto per la fatica, Ciccillo?; chiedeva qualche avventore.
      - Fai tu, rispondeva l'interpellato.
      - E per la poesia?
      - Il doppio.
      Non era caro, il bravo Ciccillo.
      Un mattino si chinò, come di solito, per aprire il coperchio della cassetta e ficcò dentro una mano per toglierne le spazzole. Ma sentì subito sotto il palmo qualcosa di freddo, che si muoveva. Diede in un piccolo strido, ma non ebbe tempo di ritirarsi. Due grossi sorci, passandogli sotto il braccio e fra le gambe, s'erano affrettati a fuggire. Ma non corsero certo tanto svelti da una parte come il povero Ciccillo dall'altra con le sue gambette e la gobba, che gli tremolava sulle spalle.
      L'avventura finì con una purga abbondante; ma il mestiere di lustrascarpe venne per sempre lasciato.
     
     
     *

      * *
     
      Ciccillo aveva il temperamento caldo ed il cuore bollente; perciò sentiva spesso il bisogno d'amore. Le ragazze gli sorridevano, è vero; ma, allo stringer dei conti, ridevano addirittura. Una sola pareva lo guardasse teneramente. Era bella e ricca; un partito magnifico. In città presto si sparse la voce dell'idillio. Molti passavano a bella posta da una certa strada per vedere il poeta passeggiar su e giù lungo il marciapiedi, col naso in aria e agitando nervosamente la mazzetta fra le dita.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





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