Pagina (119/254)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Erano tutti degli esseri bizzarri dai visi mostruosamente comici o malati di melanconia. Fra gli altri ne distinsi due: un uomo con un testone coperto di capelli rossicci e arruffati, le mascelle sporgenti e gli occhi tondi e grossi, e una fanciulla bellissima, ma dotata di una strana rigidezza di forme, con il volto roseo e gli occhi imbambolati da statua di cera. In ciascuno c'era un'espressione vibrante di vita e nello stesso tempo una certa aria spettrale, che mi riempiva l'anima di paura. Tentai di svegliare Bob, affinchè mi confortasse. Ma quell'ipocrita continuava a russare nel modo meno dignitoso e corretto.
      -Volevi, dunque, andartene, continuò il mio interlocutore sedendosi al mio fianco e passandomi famigliarmente una mano sotto il mento. No, mio giovane amico; non si abbandona in tal modo un buon compagno di viaggio, che è anche, un po', mio parente.
      Volli rispondergli timidamente ch'io ignoravo la parentela e che, se l'avessi saputa, non mi sarei permesso un simile scherzo. Ma quello mi interruppe bruscamente e, cacciando indietro con un moto nervoso della mano i capelli lunghi e scuri, che gli spiovevano sulla fronte, ricominciò a parlare con voce stridula e a scatti:
      - Sai tu, mio giovane amico, che se hai per compagno nella vita il solo Bob, il quale è un buon diavolaccio, devi ringraziarne il cielo e la tua giovinezza? Più tardi, quando avrai la mia età, dovrai subire una compagnia ben più numerosa, come questa (e gettò intorno a sè uno sguardo terrorizzato), che mi seguita ovunque come una dannazione d'inferno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





Bob Bob Fra