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      I figli delle tenebre
     
      Chi non conobbe qualcuno di questi figli delle tenebre, eterni pellegrini che passano attraverso la vita portando sulle spalle il fardello del proprio mistero e nel cuore un odio invincibile per ogni luce, che non sia artificiale? Gli adoratori della notte riempiono le ombre con la loro esistenza fittizia, compiacendosi in un sogno anti-sociale, che li isola dal mondo e dalla lotta e li invade di una curiosità morbosa e possente per tutto ciò, che appartiene al regno del terrore e del mistero.
      Nei loro occhi, avezzi all'oscurità delle notti senza luna, c'è un disgusto profondo per ogni vana immagine di vita attiva e febbrile; nell'anima, desiderosa di incubi e di visioni, c'è una tendenza a sfuggire ogni numeroso consorzio umano e ogni rude contatto. Sognatori perversi, essi si abbeverano alla fonte del silenzio e in quelle oscure acque ricercano, mai dissetati, il sottile incanto di passioni nascoste e terribili. Non sono uomini di azione; pur tuttavia, nelle lunghe notti invernali, si costruiscono un avvenire di delitti e di sangue, seguendo col pensiero una bizzarra successione di perversità, o si lasciano indurre da una piacevole fantasticheria a ideare, per gli anni venturi, un'esistenza di trionfi e di gloria. Puerili e spaventosi perseguitori dei più mostruosi sogni, essi si sperdono per le dense ombre della vita, ignorati dalla società, sorvegliati con sguardo inquieto e curioso dagli onesti borghesi, che rincasano tardi, benevolmente accolti dai gufi e dagli straccioni, loro fratelli di idea.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254