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      Soltanto nostro padre lo Czar potrebbe darmene.
      Oggi ho conosciuto un signore molto antipatico. Mi trovavo con papà in una sala dell'esposizione di pittura: stavamo seduti sopra un divano e mio padre parlava ad alta voce di un quadro, lodandolo. Ma non ricordava chi l'avesse dipinto. Un signore, che gli sedeva vicino, gli suggerì gentilmente quel nome, poi cominciò per conto suo a magnificare il lavoro. In pochi momenti mio padre avviò con lo sconosciuto una conversazione animata: era tanto contento di poter discutere d'arte! Anche lui ha dipinto in gioventù e s'intende molto di quella materia. Io guardavo l'intruso e non potevo vincere un senso di disgusto. Perchè? Era un uomo alla buona, dal viso aperto e colorito, dagli occhi scintillanti. La sua bocca ogni tanto lasciava sfuggire le più pazze risate. Vestiva con una certa negligenza una specie di camiciotto da operaio, ma coi risvolti di seta. Diede il suo biglietto di visita a mio padre, che glielo contraccambiò. Si chiamava Leone Varinski, pittore: era polacco d'origine. Si trovava a Pietroburgo da poco tempo. Mio padre mi presentò; ma dovetti far forza a me stessa per stendergli la mano, poichè tutto in lui m'ispirava avversione. Era troppo allegro, troppo spensierato; si mostrava anche grossolano. Mio padre, invece, pareva contentissimo della nuova conoscenza: gli propose perfino di parlare di lui a qualche persona influente per fargli accettare i quadri all'esposizione. L'altro ringraziò con grandi gesti spavaldi e disse che aveva già diversi amici, fra i quali Pietro Mercovich, addetto al Consiglio segreto di nostro padre lo Czar.


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Ombre di Lanterna
di Pierangelo Baratono
1909 pagine 254

   





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